Achille cresce rinchiuso in una grotta per volere di sua madre Teti, che conosce la profezia secondo cui il giovane morirà sotto le mura di Troia. Uscito fortuitamente dalla grotta, egli vede Deidamia e se ne innamora. Questo l'avvio di una pièce basata sul celebre mito di Achille, il quale tenterà di evitare il fato mediante un'espediente raramente adoperato sulle scene barocche. È avvincente Il modo in cui Calderón traspone il mito in un testo teatrale, che rispetta le consuetudini del tempo ma ci trasporta in un mondo fatato e al tempo stesso crudele.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàNel 1566 Filippo II decise di sopprimere le concessioni di cui godevano i moriscos di Granada, discendenti dei musulmani presenti nella penisola iberica fin dall'VIII secolo. Da quel momento essi non poterono più portare i propri nomi, vestirsi alla maniera moresca, professare la loro religione, utilizzare gli stabilimenti termali in cui erano soliti fare il bagno... Si trattava di prerogative concesse nel 1492 dai Re Cattolici, Isabella e Ferdinando, in cambio della resa dell'ultimo re musulmano di Granada, Boabdil. La comunità musulmana si ribellò alla decisione regia...
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilità"A oltraggio segreto, segreta vendetta" del grande drammaturgo Calderón de la Barca - opera conclusiva e inedita della sua trilogia sull'onore, di cui fanno parte anche Il medico del proprio onore e Il pittore del proprio disonore - affronta il tema della riparazione di un torto subito ma non conosciuto. A differenza del mondo moderno, in cui l'apparenza è tutto, il mondo ispanico coevo a Calderón prevedeva che, al centro di tutto, vi fosse il concetto di onorabilità, legato all'essenza dell'accaduto. Per difendere il proprio onore, il nobile portoghese Don Lope de Almeida, protagonista dell'opera, è infatti costretto non solo a vendicare l'oltraggio ricevuto, ma a farlo in segreto - salvando così anche l'onorabilità della consorte fedifraga -, affinché il proprio nome non sia offuscato dalla benché minima macchia. Si tratta di uno dei drammi più complessi e discussi di Calderón: la critica di allora ne elogiò la perfezione del disegno, la maestria delle soluzioni tecniche, il ricorso al soliloquio e lo studio psicologico dei personaggi.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàNel "Gran teatro del mondo" (composto nel 1633 e più volte rappresentato) Calderón mette in scena l'eterna commedia della vita, nella quale i diversi tipi umani - il Re e il Contadino, il Ricco e il Povero, la Bellezza e la Prudenza - interpretano il ruolo che è stato loro assegnato da Dio. Tema e tono sono quelli degli autos sacramentales, le composizioni drammatiche di carattere allegorico-morale che discendono dalle sacre rappresentazioni del medioevo ma che nei versi raffinati degli autori del Siglo de Oro diventano una delle più caratteristiche espressioni del barocco spagnolo. Calderón si muove nel perimetro del genere, ma il suo memento sulla condizione umana, sulla brevità e precarietà della vita si sottrae alle rigidità del modello e regala accenti commossi alle figure del dramma che da meri simboli si tramutano in esseri reali. Introduzione di Andrea Baldissera.
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